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Combattiamo l’oppressione delle donne in Afghanistan

Sono profondamente sconvolta dalle notizie che giungono dall’Afghanistan riguardo alle nuove leggi imposte dal regime talebano, che limitano ulteriormente le libertà fondamentali delle donne. In un contesto già segnato da una drammatica mancanza di diritti e libertà, le nuove disposizioni della sharia rappresentano un ulteriore passo indietro, riportando il Paese a un’epoca di oscurantismo e oppressione.

Repressione e segregazione

Questa escalation di repressione deve essere fermata. È inaccettabile che, nel 2024, le donne afghane siano costrette a vivere in condizioni così estreme di segregazione e oppressione. Mi unisco alla condanna dell’ONU e dell’Unione Europea contro queste nuove normative talebane, che non solo violano i diritti umani fondamentali, ma possono costituire una persecuzione di genere, considerata un crimine contro l’umanità.

I divieti per le donne afgane

Il divieto per le donne di uscire di casa senza essere coperte, la restrizione alla loro mobilità senza un accompagnatore maschile, il divieto di ascoltare la loro voce in pubblico (compresi canti, recite o discorsi nei microfoni) e la criminalizzazione di qualsiasi forma di intrattenimento sono misure disumane che negano alle donne afghane la dignità e il rispetto che meritano.

A tre anni dal ritiro americano dall’Afghanistan, i Talebani compiono così un altro decisivo passo verso la Restaurazione: di quel regime politico-giuridico basato su un’applicazione rigidissima della sharia che ne fece sul finire degli anni ’90 probabilmente il Paese forse più oppressivo della Terra, certamente nei confronti delle donne.

Lo racconta precisamente questo articolo https://www.open.online/2024/08/26/afghanistan-nuova-legge-talebani-donne-diritti-polizia-morale/?refresh_ce-cp

La condanna internazionale

È essenziale che la comunità internazionale non rimanga in silenzio. Dobbiamo continuare a far sentire la nostra voce in difesa dei diritti delle donne afghane, sostenendo ogni iniziativa che possa riportare libertà, giustizia e dignità a chi è vittima di questo terribile regime.
L’Afghanistan non può tornare indietro; il mondo deve agire ora per prevenire ulteriori atrocità e per garantire un futuro migliore alle donne e alle ragazze afghane.

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Scritto da Emanuele Forlivesi

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