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Il Papa in Campidoglio

È con profondo senso di gioia ed emozione che ho accolto, questa mattina, il Papa in Campidoglio.

Portando i saluti dell’Assemblea Capitolina, accanto al mio personale, donne e uomini che con responsabilità e sensibilità sono ogni giorno al servizio della collettività. Con passione portiamo avanti e rendiamo concreto il compito istituzionale e pubblico che ci è stato affidato dalle romane e dai romani.

Insieme a me, in Aula Giulio Cesare, anche il Sindaco Roberto Gualtieri, la giunta e i consiglieri capitolini, oltre ai dipendenti comunali, in occasione di una visita storica in Campidoglio, a 5 anni dall’ultima volta.

La “migliore politica”

La presenza del Santo Padre per noi è stimolo e motivo per rafforzare il nostro impegno e realizzare con piccole e grandi azioni quella che nell’Enciclica “Fratelli Tutti” è stata definita “la migliore politica”. Mettendo al centro, e prima di tutto, la persona e il bene comune. Guardando ai grandi obiettivi e alle sfide per lo sviluppo generale e, allo stesso tempo, ai più fragili, agli ultimi, con misure e interventi volti a garantire i diritti a chiunque. E la Sua attenzione alle periferie, come ha fatto qualche giorno fa nel quartiere di Palmarola, è il messaggio più bello e concreto che il Vescovo di Roma possa far arrivare a ognuno di noi in termini di umanità e generosità.

Verso il Giubiuleo

Siamo felicissimi e onorati di questa visita oggi in Campidoglio. È la testimonianza più autentica e tangibile dell’affetto e della vicinanza alla città di Roma che si prepara in questi mesi all’Anno Santo. Insieme, stiamo mettendo in campo ogni sforzo per accogliere al meglio milioni di pellegrini. Il Giubileo è un appuntamento prezioso per rinvigorire i valori della cristianità e promuovere lo spirito inclusivo, solidale e ospitale che ci contraddistingue da sempre. Roma infatti è una città in movimento verso il futuro, ma ancorata saldamente alle sue tradizioni e alla sua storia millenaria.

Un appello alla pace

Trovandoci in Aula Giulio Cesare, luogo più alto di dialogo e della vita democratica della nostra comunità, abbiamo affermato infine che è da qui, da Roma, città Capitale d’Italia, che vogliamo raccogliere e sostenere con forza il costante e doloroso appello del Santo Padre, per costruire una pace duratura. Affinché possa cessare il rumore delle armi in Ucraina, nel Medio Oriente e in tutte le zone di guerra nel mondo, perché sono troppe le vittime innocenti.

Odio, violenza, morte e sofferenza possano lasciare spazio ad un tempo nuovo di armonia, speranza, rispetto, fratellanza e convivenza tra popoli e culture.

Il mio intervento

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Scritto da Emanuele Forlivesi

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