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Lo sport è un diritto Costituzionale

da | Set 20, 2023 | Sport | 0 commenti

Lo sport è diventato un diritto costituzionale. La Camera ha approvato il disegno di legge del Partito Democratico, a prima firma Mauro Berruto.
All’articolo 33 della Costituzione è quindi stato aggiunto il seguente comma: La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme’.

La proposta normativa era già stata presentata ed esaminata nella passata legislatura, approvata in testo unificato, arrivando quasi al termine dell’iter parlamentare, con due passaggi in Senato e trasmessa alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva il 29 giugno 2022. Poi lo stop per la fine anticipata della legislatura.

Questo è per me un grande successo, dopo un grande lavoro di squadra del Partito Democratico, perché sapete quanto la mia vita sia intrecciata all’attività sportiva. Mi sono sempre impegnata, soprattutto in questa città, per uno sport accessibile a tutti, come abbiamo fatto con i voucher per permettere a tanti ragazzi con famiglie a basso reddito di praticare attività sportiva. E per uno sport veicolo di inclusione, aggregazione, salute e felicità. “Roma città aperta allo sport” è ancora un dossier aperto qui in Campidoglio.

Adesso, con questa riforma, avremo più strumenti ma anche maggiori responsabilità. È un punto di partenza, una sfida che non possiamo perdere.

Un nuovo diritto

Lo sport come diritto costituzionale è un passo importante per favorire la diffusione dello sport e una maggiore consapevolezza nel renderlo accessibile a tutti. Perché il richiamo in Costituzione obbliga le leggi a darvi attuazione concreta. Non si tratta di una riforma marginale ma di un nuovo diritto, quello allo sport.

Il nuovo diritto allo sport si declina, quindi, in tre direttrici fondamentali, complementari tra loro.

La prima fa riferimento al valore educativo dello sport, che si unisce così alle altre agenzie che hanno come compito l’educazione: la famiglia, la scuola, ma anche agli istituti penitenziari, dove progetti legati allo sport possono avere quella funzione rieducativa dei detenuti che la Costituzione prevede all’articolo 27.

La seconda direttrice è quella che riguarda il valore sociale dello sport, che riguarda giovani e anziani. Sappiamo bene come la pratica sportiva spesso salva letteralmente la vita di tante ragazze e tanti ragazzi. Già oggi palestre, campi sportivi, luoghi dove si fa sport, come i nostri parchi che vengono spesso attrezzati per lo sport all’aperto, sono vere e proprie isole dove tanti giovani costretti a vivere in situazioni di disagio riescono a respirare un’aria diversa.

Il terzo valore è quello relativo al diritto al benessere psicofisico generato dall’attività sportiva: benessere che non è solo non essere malati, ma che è sicurezza di sé, affermazione nel rispetto delle regole e degli altri. Ed è salute lo star bene fisicamente, il non accontentarsi di non essere malati, ma cercare di aspirare a qualcosa di più, a un benessere fisico e psichico, che può crescere portando avanti un’attività sportiva.

L’impegno da parte delle Istituzioni

La riforma riconosce il valore dello sport a tutti i livelli, da quello professionistico a quello amatoriale, senza distinzione di genere, età e condizioni di salute pregresse.

Ecco, l’articolo 33 modificato deve essere inteso anche come un impegno delle istituzioni, a tutti i livelli, a non lasciare che sia solo la buona volontà di un amministratore illuminato, la buona volontà di un insegnante o la buona volontà in un determinato contesto sociale, a creare le occasioni per permettere a queste ragazze e a questi ragazzi di portare avanti la pratica sportiva. Dev’essere un dovere, un impegno che ci riguarda tutti.

La Repubblica avrà la responsabilità di rendere concreto il diritto allo sport, approntando risorse sufficienti in modo che tutto il mondo dello sport possa contare su infrastrutture adeguate, superando la cronica scarsità di mezzi che oggi lo affligge. Dev’essere possibile che tutte e tutti, nelle rispettive capacità, possano fare pratica sportiva. Oggi troppo spesso non è così.

Per questo, con lo sport come diritto costituzionale, oggi siamo solo ad un punto di partenza.

Atre proposte per una riforma dello sport

Voglio ringraziare i miei colleghi al Parlamento per questo risultato. Noi, come Partito Democratico, stiamo facendo la nostra parte. Con numerose proposte di legge collegate allo sport, per una riforma più strutturale del mondo sportivo.

Partiamo dalla possibilità di prescrivere l’attività sportiva con ricetta da parte del medico di famiglia: è un farmaco molto più efficace di tanti altri e potrebbe risolvere, in termini di prevenzione, tanti problemi. Abbiamo anche proposto la defiscalizzazione dei costi delle attività sportive. Così come quella che prevede la realizzazione o la riqualificazione di impianti e l’individuazione di aree verdi per favorire lo sviluppo o la diffusione dell’attività sportiva all’aperto, in considerazione di quanto possano, i nostri parchi, rappresentare un’occasione straordinaria per l’attività sportiva.

Abbiamo, inoltre, presentato un testo che prevede l’istituzione del Fondo nazionale per l’inclusione sportiva e vari altri su temi che, in senso ampio, hanno a che fare con lo sport per tutti e per tutti. 

Lo sport come lingua universale

Infine, lo sport è un valore da tutelare, perché, con la musica, è probabilmente l’unica vera lingua universale, superando le barriere di lingua, di religione, supera i totalitarismi politici, le piccole miserie quotidiane. Vediamo in tanti sport italiani di nuova generazione che portano con orgoglio il tricolore e che sono esempio per tanti giovani, che, magari, vivono condizioni molto più difficili nella nostra città, ma possono sognare di arrivare a questi traguardi guardando questi esempi, questi eroi.

Non dimentichiamoci neppure lo sport paralimpico. Tutte quelle donne e uomini che attraverso lo sport riacquistano dignità e quella capacità di vivere una condizione di disabilità come sprone per costruire qualcosa di grande ed importante per sé e per gli altri, che sia da esempio per tutti.

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Scritto da Emanuele Forlivesi

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