È proprio dalla Carta Costituzionale che possiamo apprendere i principi utilizzati per descrivere il concetto di “convivenza” per la città di Roma.
L’articolo 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e social), unitamente agli altri principi fondamentali, e in particolar modo l’articolo 10 (L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali), segnano la strada dell’inclusione e del riconoscimento delle diversità come ricchezza della stessa “convivenza”.
Il dibattito politico e pubblico degli ultimi tempi, però ci impone di domandarci in quale parte di campo stare. Quello che gioca con la paura delle differenze e dei blocchi navali? O quello dell’integrazione per mettere sempre e prima di tutto al centro le persone?
Roma per l’integrazione e la solidarietà
Da sempre accogliente e ospitale, Roma è appunto una città della convivenza che prova a dare opportunità e speranza di un futuro migliore a tutti. Roma non può e non deve tradire la sua storia millenaria.
Il dialogo interreligioso e interculturale, il rispetto e la tolleranza, la lotta alle diseguaglianze sono valori ai quali ispirarci sempre. Ancora di più in questa fase storica, perché a seguito della pandemia, della guerra in Ucraina e di un quadro generale di crisi e instabilità internazionale, stanno emergendo nuove condizioni di povertà determinando l’esigenza di garantire con forme adeguate accoglienza, assistenza e coesione sociale. I flussi migratori verso l’Italia, punto di accesso per l’Europa vanno governati e gestiti al meglio.
Roma Capitale, quale ente territoriale, e nel rispetto del suo Statuto, è sempre in prima linea con politiche sociali volte a favorire l’integrazione la solidarietà e la convivenza, anche attraverso il contributo di tante realtà associative che ogni giorno sono al fianco di chi più ha bisogno.
Le esperienze e le azioni virtuose devono essere trasmesse anche con un’attività di sensibilizzazione nelle scuole e il coinvolgimento dei più giovani. Per costruire, insieme a loro un’autentica società della convivenza.
Nilde Iotti l’impegno sociale e politico
Intervenendo, presso il teatro Rossini, alla Conferenza Nazionale “L’Italia della Convivenza” promossa dalla Fondazione Nilde Iotti e presieduta da Livia Turco, ho sostenuto questa riflessione. Come istituzioni, non dobbiamo fuggire dalle nostre responsabilità.
Proprio Nilde Iotti è un esempio per il suo impegno sociale e politico per la città di Roma. Non solo è stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di Presidente della Camera dei Deputati, ma è stata soprattutto una protagonista della Resistenza Italiana e dell’Assemblea Costituente che ci ha consegnato la Costituzione, fondamento e baluardo del nostro Paese, democratico, libero e antifascista.
Un vero e proprio esempio da portare avanti nella nostra città nell’impegno dell’integrazione per una città della convivenza.
Leggi le altre notizie del blog
0 commenti